sabato 10 novembre 2012

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IO VAGABONDO Nomadi


La canzone "Io vagabondo" è stata cantata dai Nomadi nei primi anni 70’ nel pieno della "rivoluzione" sociale iniziata nel 1968 che stimolava la libertà del uomo e la propria autogestione al di fuori di ogni imposizione famigliare, scolastica e sociale.
Da qui questa canzone accresce la voglia di andare via dalla famiglia considerata come imposizione per rendersi indipendente anche senza un soldo in tasca (ripudio del Dio denaro) ma con la speranza che un altro Dio cioè quello che sta in cielo ci accompagni in un nuovo percorso della vita.
La grandezza di questa canzone sta nel fatto che a distanza di quarant’ anni è ancora molto attuale perché rappresenta un inno alla libertà, alla speranza di un mondo migliore staccato dagli stereotipi della vita (ricchezza, potere, ecc…).
Questa canzone ha accompagnato molte generazioni scandendo la vita di persone di diverse età.

LA MIA INTERPRETAZIONE:
La mia interpretazione del testo si basa su una rivoluzione della propria vita concentrata inizialmente su una propria passione (baseball) che viene coltivata fin dall’ infanzia raggiungendo il massimo del successo.
A quel punto questa persona sente il bisogno di abbandonare tutto quello che fino ad ora era la sua vita per intraprendere un nuovo percorso basato sulla ricerca della propria libertà e del proprio conoscere che passa anche attraverso la rinuncia al denaro e alla propria fama.

SCELTA DELLE TRANSIZIONI:
Per la scelta delle transizioni mi sono basato principalmente sul testo in modo tale da facilitare la comprensione e il collegamento tra la fotografia e la canzone.
Inoltre ho scelto di non inserire alcun effetto di movimento (esempio zoom) sulle fotografie per non concentrare l’attenzione solo su una sola parte visto che credo sia importante e significativa la totale composizione fotografica di tutte le foto.

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